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Secca di Amendolara

Secca di Amendolara


Il Banco di Amendolara o Secca di Amendolara, così come riportato nelle carte nautiche della zona, è una tipica sea-mount presente nell'Alto Jonio, nel compartimento marittimo di Crotone. La secca è nota da sempre ai pescatori locali per la qualità e la quantità di specie ittiche presenti nonché per un alone di mistero che la circonda a causa degli improvvisi fortunali che si abbattono in quell'area di mare.

Particolarmente interessante è stata la scoperta di antiche carte nautiche che dal 1600 sino all'inizio del 1700, riportano nell'area in cui attualmente insiste la Secca una vera e propria isola denominata "Insule Febrae" o "Monte Sardo".

La secca è situata nel Compartimento marittimo di Crotone nel Mar Jonio, a 65 miglia a SW della città di Taranto, prospiciente Amendolara ad una distanza di circa 10 miglia dalla costa. (Latitudine 39° 52' 27", Longitudine 16° 43' 25"). Il banco completamente sommerso, ha una conformazione quasi circolare di oltre 12 miglia quadrate (31 Kmq), si erge da 200 m. di profondità sino a circa 20 m. dalla superficie con andamento alquanto irregolare a causa di picchi ed avvallamenti esistenti lungo i quattro versanti principali della secca.

I picchi più elevati risultano disposti in direzione N-S fra di loro e con apici variabili fra i 20 e i 17 metri dalla superficie.

Molti autori attribuiscono al Banco di Amendolara, l'identità dell'isola di Ogigia, dimora della Ninfa Calipso, dove Ulisse, in viaggio verso Itaca, approdò dopo un naufragio. Altri storici narrano che nel 377 a.C. la flotta di Dionisio il Vecchio, costituita da 300 navi da guerra, affondò proprio in queste acque.